Con la sentenza n. 9566/2019 del Tar Lazio viene accolto il ricorso di Inarcassa proposto contro il provvedimento con il quale il Ministero Vigilante avevano bocciato gli atti adottati da Inarcassa per mitigare le sanzioni da applicare ai propri iscritti in caso di tardivo pagamento dei contributi previdenziali e con nota del 18 dicembre 2019, che esegue la sentenza del TAR Lazio che ha visto soccombente gli stessi ministeri, è stata approvata dai ministeri vigilanti la modifica regolamentare per l’abbattimento delle sanzioni.
“Il provvedimento, fortemente voluto e perseguito dalla Cassa con tenacia per oltre due anni, opera una rimodulazione delle aliquote, per introdurre una maggiore gradualità sanzionatoria, tenendo conto del mutato quadro generale macroeconomico, che ha prodotto negli ultimi dieci anni, in particolare per i liberi professionisti, minori disponibilità finanziarie per il rispetto delle scadenze nei termini.
Il sistema viene pertanto riformulato grazie alla modifica dell’art.10 del Regolamento Generale di Previdenza 2012, relativo al ritardato pagamento, legando la modalità dell’incremento della sanzione in ordine al periodo, con una scala crescente che penalizzi in modo proporzionale il ritardo reiterato:
Il nuovo regime sanzionatorio si applicherà agli omessi e ritardati versamenti di contributi soggettivi e integrativi con scadenza a partire dal 18 dicembre 2019, data di approvazione ministeriale, secondo il principio “tempus regit actum” ed a salvaguardia della maggioranza degli iscritti che con grande sacrificio e puntualità rispettano le scadenze previdenziali.”